La polizza Cyber Security: cos’è e come funziona
Uno dei rischi emergenti e particolarmente idonei a creare notevoli danni, compreso il fallimento e/o la chiusura definitiva dell’attività aziendale o professionale, è il crimine informatico che può bloccare tutto il sistema informativo e tecnologico.
E necessario, quindi, mettere in campo tutte le possibili misure di difesa attive volte a bloccare sul nascere una qualsivoglia attività di hacker.
Oltre alla difesa attiva come sopra indicata, deve esserci anche uno strumento che, in caso di sinistro per responsabilità sia aziendale che professionale, metta a disposizione le necessarie risorse finanziarie per onorare eventuali responsabilità nella gestione dei dati sensibili, trasferiti da qualche altra parte in modo fraudolento, finanziare i danni diretti alle macchine e la ricostituzione dei dati, compreso un eventuale pagamento ricattatorio nei confronti delle piccole medie imprese.
Tali responsabilità possono essersi verificati anche prima della sottoscrizione della polizza e con la prevista clausola claims made vengono garantite se, eventuali circostanze note che potrebbero dare adito ad un sinistro, vengono dichiarate al momento della sottoscrizione della polizza, nell’apposito modulo raccolta dati.
Emerge quindi l’importanza per le aziende italiane di dotarsi di una copertura assicurativa tesa a ripristinare, in caso di sinistro, le condizioni tecniche economiche e finanziarie dell’Azienda e ad influenzare (ex ante sinistro) positivamente il valore del capitale economico dell’Azienda, e di conseguenza aumentare il merito di credito nei confronti delle banche.

Il profilo del rischio che pertanto le compagnie dovranno valutare e indicare un premio da pagare, passa attraverso la compilazione del modulo raccolta dati che consente di conoscere anche tutte le misure di difesa messe in atto a tutela.
Cos’è e come funziona la clausola CLAIMS MADE
Tenuto conto dei tempi di prescrizione molto lunghi (in genere da cinque a dieci anni), il professionista è sempre esposto verso chi ha (magari inconsapevolmente) danneggiato per effetto di un errore professionale.
La clausola consente quindi di coprire, con la funzione della retroattività, anche tale danno che può essere avvenuto prima della sottoscrizione della polizza.
La retroattività può essere limitata ad un preciso periodo e/o illimitata: è sempre preferibile optare per la retroattività illimitata. E’ evidente quindi che eventuali circostanze note che potrebbero dare adito ad un possibile sinistro, al momento della sottoscrizione della polizza devono essere preventivamente comunicati e la loro copertura sarà comunque garantita dalla retroattività accordata.
A proposito di cybersecurity
Nel 2020 gli attacchi nel mondo sono aumentati del 12% rispetto all’anno precedente e i danni globali valgono 2 volte il PIL italiano; il 10% degli attacchi ha sfruttato il tema Covid-19. Il 14% degli eventi è dovuto a spionaggio cyber e nel 2021 nel mirino c’è anche lo sviluppo dei vaccini.
Oggi più di ieri, la cybersecurity ha un impatto sistemico in ogni aspetto della società, della politica, dell’economia e della geopolitica. È imprescindibile, quindi, per ogni organizzazione, azienda, istituzione, attuare dei piani strategici e integrati di sicurezza con il trasferimento finanziario dei rischi.